Una stagione barocca,
di rinascita culturale e urbanistica  

Piazza della Vittoria, già piazza Grande e prima dell’espansione barocca Travnik, il prato-mercato su cui si affacciava la Gorizia medioevale dall’asse di via Rastello.

A partire dal Seicento il vento della Controriforma portò a Gorizia vari ordini religiosi: Gesuiti, Cappuccini, Domenicani, i Carmelitani della Castagnavizza, le Clarisse del monastero di Santa Chiara, le madri Orsoline…

La loro presenza arricchì la vita religiosa, culturale e civile della città.

Sorsero chiese, monasteri, conventi, collegi, palazzi. Prese forma quella “addizione barocca” che ancora conferisce a Gorizia un garbo mitteleuropeo tessuto di civiltà. Il cambiamento si propagò dal Travnik, il prato-mercato chiuso dalla città medioevale con il rastello (cancello), circondato dalle prime case già nel Rinascimento e destinato a diventare piazza Grande. Qui s’insediarono i Gesuiti, tra i fautori della rivoluzione urbana. Il loro collegio, demolito nel 1938, fu affiancato dalla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, consacrata nel 1767 dopo un cantiere secolare: la più monumentale della città, con i due campanili a cipolla, l’imponente altare barocco e l’illusionistica Gloria di Sant’Ignazio di Christoph Tausch.

Una suggestiva veduta d’inizio Ottocento di una piazza Grande (o piazza d’Austria) brulicante di vita. È interessante notare dal titolo dell’opera come il ricordo del Travnik sia ancora vivo.
Giuseppe Pollencig, Veduta del Traunik, ora Piazza d’Austria in Gorizia, 1813.
ERPAC – Servizio Musei e Archivi Storici. Fototeca Musei Provinciali di Gorizia

Già nel 1630, i Gesuiti avevano scelto il vicino palazzo Werdenberg per il loro Seminario, destinato all’istruzione di giovani non abbienti.
Durante l’Ottocento qui sarebbe stato ospitato l’imperialregio Staatsgymnasium (Ginnasio Statale), storica fucina dell’élite goriziana, formata nella rigorosa pratica quotidiana del plurilinguismo.
Arrivate da Vienna a Gorizia nel 1672, insediandosi in un monastero poi demolito adiacente a via Rastello, anche le madri Orsoline contribuirono a questa rinascita, come educatrici di generazioni di giovani goriziane di ogni classe sociale. Ma anche come insuperate maestre nell’arte del merletto e dei preziosi ricami goriziani realizzati con l’agopittura: una tecnica che intreccia fili di seta colorati e dorati, ottenendo composizioni tridimensionali. Capolavori che si possono ammirare nel Museo della Moda di Gorizia: meravigliose testimonianze di una stagione creativa.

CLICCA E SFOGLIA LE IMMAGINI DELLA GALLERY


CONSIGLI PER UNA VISITA

Una passeggiata nella Gorizia barocca occupa almeno una mezza giornata, comprese le visite alle chiese e al museo di Palazzo Attems  Petzenstein. Si comincia necessariamente da piazza della Vittoria, dove si trova il più importante monumento di questo periodo: la chiesa di Sant’Ignazio, con la vicina fontana del Nettuno di Nicolò Pacassi. Nel complesso tutta la piazza riconduce con i suoi palazzi al XVII-XVIII secolo, nonostante le varie ristrutturazioni a seguito degli eventi bellici, in particolare della Prima guerra mondiale.
A un centinaio di metri, nella via del Seminario, è un altro gioiello della Gorizia barocca: palazzo Werdenberg, già sede del prestigioso imperialregio Staatsgymnasium. Se ne apprezzano il cortile a portico e loggia e la scala monumentale. Oggi ospita la Biblioteca Statale Isontina, visitabile negli orari di apertura.

In pochi minuti a piedi si raggiunge Palazzo Attems Petzenstein, con la sua elegante facciata rococò e al proprio interno la Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia.

Altri edifici barocchi sono la vicina cappella dell’Esaltazione della Croce, già annessa a palazzo Cobenzl; la piccola chiesa dell’Immacolata in via Giuseppe Garibaldi e prossima al barocco palazzo Attems Santa Croce, sede del Comune; il duomo-cattedrale, con i suoi stucchi di sapore rococò. A Nova Gorica merita una visita il convento della Kostanjevica-Castagnavizza (itinerario 9).


Sfoglia la rivista
KADMOS INFO

Sfoglia la rivista scientifica
KADMOS STUDIA



CONSIGLI PER UNA VISITA

Una passeggiata nella Gorizia barocca occupa almeno una mezza giornata, comprese le visite alle chiese e al museo di Palazzo Attems  Petzenstein. Si comincia necessariamente da piazza della Vittoria, dove si trova il più importante monumento di questo periodo: la chiesa di Sant’Ignazio, con la vicina fontana del Nettuno di Nicolò Pacassi. Nel complesso tutta la piazza riconduce con i suoi palazzi al XVII-XVIII secolo, nonostante le varie ristrutturazioni a seguito degli eventi bellici, in particolare della Prima guerra mondiale.
A un centinaio di metri, nella via del Seminario, è un altro gioiello della Gorizia barocca: palazzo Werdenberg, già sede del prestigioso imperialregio Staatsgymnasium. Se ne apprezzano il cortile a portico e loggia e la scala monumentale. Oggi ospita la Biblioteca Statale Isontina, visitabile negli orari di apertura.

In pochi minuti a piedi si raggiunge Palazzo Attems Petzenstein, con la sua elegante facciata rococò e al proprio interno la Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia.

Altri edifici barocchi sono la vicina cappella dell’Esaltazione della Croce, già annessa a palazzo Cobenzl; la piccola chiesa dell’Immacolata in via Giuseppe Garibaldi e prossima al barocco palazzo Attems Santa Croce, sede del Comune; il duomo-cattedrale, con i suoi stucchi di sapore rococò. A Nova Gorica merita una visita il convento della Kostanjevica-Castagnavizza (itinerario 9).


Sfoglia la rivista
KADMOS INFO

Sfoglia la rivista scientifica
KADMOS STUDIA