8
GORIZIA-NOVA GORICA: UNA CITTÀ UNITA E UNICA
Una stagione barocca,
di rinascita culturale e urbanistica
A partire dal Seicento il vento della Controriforma portò a Gorizia vari ordini religiosi: Gesuiti, Cappuccini, Domenicani, i Carmelitani della Castagnavizza, le Clarisse del monastero di Santa Chiara, le madri Orsoline…
La loro presenza arricchì la vita religiosa, culturale e civile della città.
Sorsero chiese, monasteri, conventi, collegi, palazzi. Prese forma quella “addizione barocca” che ancora conferisce a Gorizia un garbo mitteleuropeo tessuto di civiltà. Il cambiamento si propagò dal Travnik, il prato-mercato chiuso dalla città medioevale con il rastello (cancello), circondato dalle prime case già nel Rinascimento e destinato a diventare piazza Grande. Qui s’insediarono i Gesuiti, tra i fautori della rivoluzione urbana. Il loro collegio, demolito nel 1938, fu affiancato dalla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, consacrata nel 1767 dopo un cantiere secolare: la più monumentale della città, con i due campanili a cipolla, l’imponente altare barocco e l’illusionistica Gloria di Sant’Ignazio di Christoph Tausch.
Già nel 1630, i Gesuiti avevano scelto il vicino palazzo Werdenberg per il loro Seminario, destinato all’istruzione di giovani non abbienti.
Durante l’Ottocento qui sarebbe stato ospitato l’imperial–regio Staatsgymnasium (Ginnasio Statale), storica fucina dell’élite goriziana, formata nella rigorosa pratica quotidiana del plurilinguismo.
Arrivate da Vienna a Gorizia nel 1672, insediandosi in un monastero poi demolito adiacente a via Rastello, anche le madri Orsoline contribuirono a questa rinascita, come educatrici di generazioni di giovani goriziane di ogni classe sociale. Ma anche come insuperate maestre nell’arte del merletto e dei preziosi ricami goriziani realizzati con l’agopittura: una tecnica che intreccia fili di seta colorati e dorati, ottenendo composizioni tridimensionali. Capolavori che si possono ammirare nel Museo della Moda di Gorizia: meravigliose testimonianze di una stagione creativa.
CLICCA E SFOGLIA LE IMMAGINI DELLA GALLERY