Nova Gorica:
i viali e i quartieri dell’avvenire socialista

Il fronte del palazzo comunale di Nova Gorica, con le monumentali statue dello scultore Boris Kalin che celebrano la lotta partigiana e rivoluzionaria.

Il nucleo medioevale, l’espansione barocca, la “Nizza austriaca” costituiscono tre dimensioni di Gorizia. La quarta si spalanca a Nova Gorica: la “città ideale” fondata nel 1948 per ridare un centro anche simbolico ai territori del Goriziano ceduti alla Jugoslavia.
“Era stato deciso che si voleva qualcosa di grande, di bello, di altero, qualcosa che brillasse oltre il confine” *, testimoniò Edvar Ravnikar, l’architetto sloveno incaricato di progettare la nuova città, dopo esperienze a fianco di “archistar” quali Jože Plečnik e Le Corbusier. Dall’architetto svizzero, Ravnikar ereditò l’idea della “città modello”, sulla scia della Cité Radieuse di Marsiglia e dei progetti urbanistici della nuova Algeri. Un luogo dove abitare, lavorare, coltivare il corpo e lo spirito, il valore della socialità, il rapporto con la natura e il rispetto del verde.

Il progetto fu concepito secondo lo schema della “croce stradale” di Le Corbusier, con un’arteria principale, la magistrala Kidričeva Ulica, a intersecare l’Erjavčeva Ulica. Allungata sulla magistrala la centrale trg Edvarda Kardelja: il Travnik, “prato” con il palazzo comunale adornato d’imponenti statue celebrative, il teatro nazionale Sloveno, la più recente biblioteca pubblica “France Bevk”.

Non distante sorsero i ruski bloki, i “blocchi russi”, condomini di 5 piani con 24 appartamenti, non recintati e con ampi spazi verdi comuni, costruiti dalle Brigate Popolari dei Lavoratori e della Gioventù Comunista, uomini e donne provenienti da tutta la Jugoslavia. 

La lapide commemorativa sul primo condominio dei ruski bloki: “In questo luogo è stata posta la prima pietra sulla quale fu costruito il primo edificio della città di Nova Gorica.” 13 giugno 1948.

Per scarse finanze, miopie provinciali, successivi interventi, il piano di Ravnikar fu attuato solo in parte. La magistrala non diventò un boulevard alberato com’era sulla carta. Il sogno socialista è oggi sfumato nell’atmosfera commerciale di Bevkov trg, prima area pedonale della Jugoslavia, o nelle luci sfavillanti dei casinò della piccola Las Vegas slovena. Rimane l’unicità di un progetto che contribuisce al valore di Gorizia-Nova Gorica come città unita e unica.

* Diego Kuzmin, Il progettista di Nova Gorica- Intervista a Edvard Ravnikar, Isonzo Soča, n.70-71, novembre-dicembre 2006 – gennaio 2007

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CONSIGLI PER UNA VISITA

Nova Gorica si scopre a piedi immergendosi nei suoi moderni spazi urbanistici.
Si può cominciare da trg Edvarda Kardelja, il verde Travnik, e dalla vicina Bevkov trg, rispettivamente il cuore istituzionale e quello commerciale di Nova Gorica.
Si può andare alla ricerca dei ruski bloki, non distanti da trg Edvarda Kardelja, individuando il condominio dove fu posta la prima pietra di Nova Gorica (coordinate: 45.95287, 13.64728).
Da non perdere una passeggiata nello straordinario Parco di Panovec-Panovizza. Dall’accesso (coordinate: 45.94985, 13.65178) si possono percorrere sentieri escursionistici in una straordinaria foresta urbana. Qui è davvero facile comprendere il valore di Nova Gorica come città verde.

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