Aquileia, la grande madre
del Mosaico goriziano

Il famoso mosaico del Pavone, nel complesso del Battistero-Südhalle adiacente alla Basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia.
JRP Studio / Shutterstock.com

Lo spirito di Gorizia è profondamente legato alla vicina Aquileia, fondata dai Romani nel 181 a.C. e diventata con circa centomila abitanti metropoli strategica dell’Impero. Da Aquileia si dipartivano le strade a nord verso il Norico (Austria) e l’Europa centrale fino al Baltico, a oriente verso il limes danubiano, a sud verso la Dalmazia, collegando la civiltà greco-latina con gli odierni mondi germanico e slavo.
Dal porto fluviale sul Natissa le navi romane raggiungevano il vicino Adriatico, per poi solcare il Mediterraneo, dove si creò un asse marittimo con Alessandria d’Egitto: da qui fu introdotto il Cristianesimo, allora praticato ad Aquileia secondo il rito alessandrino di San Marco (non quello petrino di Roma!).

La Basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia, centro di propulsione del Cristianesimo verso l’Europa centro-orientale: a sinistra si nota il contiguo complesso del Battistero-Südhalle.
bepsy / Shutterstock.com

Con la sua vocazione agli scambi culturali, Aquileia diventò il principale centro di diffusione della nuova religione verso l’Europa centro-orientale. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente e per gran parte del Medioevo, la provincia ecclesiastica retta dal Patriarca di Aquileia, secondo solo al Papa, fu tra le più estese d’Europa: dalla Lombardia fino alle porte della Pannonia (Ungheria occidentale).  
Dal 1077 al 1420, il Patriarcato di Aquileia fu anche Principato del Sacro Romano Impero, la cosiddetta “Patria del Friuli”, con un potere temporale esteso su un vasto territorio. La soppressione del Patriarcato nel 1751 originò l’Arcidiocesi di Udine e l’Arcidiocesi di Gorizia: una duplice, significativa eredità spirituale e culturale.

Oggi Aquileia è un borgo di quattromila abitanti, che del glorioso passato conserva testimonianze diventate Patrimonio dell’Umanità Unesco.
La Basilica, tra le più antiche e importanti della Cristianità, racchiude il più esteso pavimento musivo di tutto l’Occidente, del IV secolo. Metafora artistica di quel Mosaico culturale che Gorizia ha ereditato da Aquileia mater.

Il legame del Goriziano con l’Egitto, nato ai tempi di Aquileia, permase nei secoli: emblematica la vicenda delle Aleksandrinke”, giovani slovene dell’area di Prvačina che dal secondo Ottocento emigrarono in massa ad Alessandria, a servizio di ricche famiglie triestine e mitteleuropee lì stabilitesi per i lavori del Canale di Suez. Crebbe così una comunità slovena ad Alessandria d’Egitto che negli anni Trenta contava circa 4500 emigrati.

CLICCA E SFOGLIA LE IMMAGINI DELLA GALLERY


CONSIGLI PER UNA VISITA

Aquileia non ha bisogno di presentazioni: è un sito archeologico d’importanza mondiale, Patrimonio Unesco già dal 1998. La sua Basilica è tra le assolute espressioni artistiche del mondo cristiano. Una visita accurata di questo luogo, profondamente legato a Gorizia, può richiedere da uno a due giorni e può essere una meta ideale per un week-end, grazie anche alla vicinanza a Grado.
Il sito web della Fondazione Aquileia consente di organizzare le visite dei vari monumenti e delle principali aree d’interesse archeologico.

Oltre alla Basilica da non perdere la visita del Museo Archeologico Nazionale, recentemente rinnovato secondo moderni criteri espositivi. La giornata di chiusura è il lunedì.
Il Museo Paleocristiano è aperto su prenotazione, dal lunedì al sabato, con ingresso libero.
Le scoperte archeologiche continuano ad Aquileia, rendendo sempre più ampia e sorprendente l’offerta turistica. Tra i monumenti di recente apertura al pubblico è la Domus di Tito Macro.

PER SAPERNE DI PIÙ

La Basilica di Aquileia: luogo dello spirito, faro universale di cultura e spazio sociale
Articolo di Andrea Bellavite

Riflessione sui mosaici teodoriani della Basilica di Aquileia
Articolo di Renato Pilutti

La domus di Tito Macro: un avveniristico progetto di valorizzazione archeologica
Articolo di Stella Marega


Sfoglia la rivista
KADMOS INFO

Sfoglia la rivista scientifica
KADMOS STUDIA



CONSIGLI PER UNA VISITA

Aquileia non ha bisogno di presentazioni: è un sito archeologico d’importanza mondiale, Patrimonio Unesco già dal 1998. La sua Basilica è tra le assolute espressioni artistiche del mondo cristiano. Una visita accurata di questo luogo, profondamente legato a Gorizia, può richiedere da uno a due giorni e può essere una meta ideale per un week-end, grazie anche alla vicinanza a Grado.
Il sito web della Fondazione Aquileia consente di organizzare le visite dei vari monumenti e delle principali aree d’interesse archeologico.

Oltre alla Basilica da non perdere la visita del Museo Archeologico Nazionale, recentemente rinnovato secondo moderni criteri espositivi. La giornata di chiusura è il lunedì.
Il Museo Paleocristiano è aperto su prenotazione, dal lunedì al sabato, con ingresso libero.
Le scoperte archeologiche continuano ad Aquileia, rendendo sempre più ampia e sorprendente l’offerta turistica. Tra i monumenti di recente apertura al pubblico è la Domus di Tito Macro.

PER SAPERNE DI PIÙ

La Basilica di Aquileia: luogo dello spirito, faro universale di cultura e spazio sociale
Articolo di Andrea Bellavite

Riflessione sui mosaici teodoriani della Basilica di Aquileia
Articolo di Renato Pilutti

La domus di Tito Macro: un avveniristico progetto di valorizzazione archeologica
Articolo di Stella Marega


Sfoglia la rivista
KADMOS INFO

Sfoglia la rivista scientifica
KADMOS STUDIA