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PAESAGGI CULTURALI DEL GORIZIANO SENZA FRONTIERE
Collio-Brda: vini di eccellenza
con un retrogusto universale

Luciano Mortula – LGM / Shutterstock.com
Predrag Matvejević nel suo Breviario Mediterraneo ipotizza che il grande mare arrivi sin dove penetra la vite. Sul Collio-Brda pare quasi che le morbide geometrie di vigneti s’ammantino al tramonto dei riverberi del vicino Adriatico.
Qui l’incontro tra il suolo di marne e arenarie, i vitigni pregiati, il sole, il vento e il lavoro dell’uomo, ha creato un paesaggio vitivinicolo transfrontaliero unico in Europa, culla di vini internazionali e di autorevoli autoctoni bianchi: Friulano, Malvasia istriana, Ribolla gialla, Picolìt. Un’eccellenza di livello mondiale, che si sposa con messaggi di fratellanza, come ci ricordano lo storico Vino della Pace e il Vino della Solidarietà della Cantina Produttori di Cormòns.
Un viaggio sul Collio è un verde ondeggiare tra borghi e castelli: gli antichi castelli di Trussio, a Dolegna, e Formentini a San Floriano. Il palazzo-castello rinascimentale di Dobrovo, in Slovenia. Le ottocentesche ville-castello di Spessa e di Russiz, dove il conte Theodor de La Tour introdusse l’enologia in Friuli.

Nicola Simeoni / Shutterstock.com
In pochi chilometri si passa dalla settecentesca dignità mitteleuropea di Cormòns, sul Collio, con la statua di Massimiliano I d’Asburgo in piazza Libertà, al rurale borgo fortificato (tabor) di Šmartno-San Martino, sul Brda, nido d’aquila della Contea di Gorizia protetto da mercenari uscocchi contro gli attacchi dei Turchi e della Serenissima.
In questo paesaggio che suscita ispirazioni senza confini, lo scrittore carinziano Premio Nobel Peter Handke incontrò nel suo vagabondare la “forma materiale” di una terra illuminata dalle lucciole.
E qui, nella Galleria del castello di Dobrovo, si ammirano le opere del goriziano-dalmata Anton Zoran Mušič, artista cosmopolita vissuto tra Venezia e Parigi, capace di spaziare da astratti paesaggi dell’anima al crudo racconto della sua dolorosa esperienza nell’inferno di Dachau. Figlio di una terra martoriata, eppure bellissima.

Anton Zoran Mušič, dalla serie Non siamo gli ultimi, 1970.
ERPAC – Servizio Musei e Archivi Storici. Fototeca Musei Provinciali di Gorizia
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