Dalla Bisiacaria alla Bassa friulana:
terre in equilibrio sul filo della storia

La “rosta” di Sagrado, una diga costruita sul fiume Isonzo nei primi anni del Novecento, per portare l’acqua del fiume nei campi della Bisiacaria.

Oltre il profilo dei cantieri navali, Monfalcone cela tesori inattesi: l’elegante MuCa-Museo della Cantieristica. La Rocca oggetto di contese plurisecolari. Il villaggio operaio di Panzano, company town degli anni Venti che ospitò fino a 5000 persone. I luoghi della Prima guerra mondiale che qui scarnificò il Carso.

Monfalcone è la capitale della Bisiacaria, tra Isonzo e Timavo, il fiume segreto che la delimita a sud, riemergendo dopo chilometri di corso sotterraneo. Un mondo a sé tra il Carso sloveno e l’Isontino friulano, dove si parla un particolare dialetto veneto.

Martoriata dal Novecento, con interi paesi deportati durante la Grande guerra nei campi profughi dell’Impero austro-ungarico, la Bisiacaria è anche terra di solidarietà e lotte operaie, di radicamento ed emigrazione.

Sull’altra sponda del fiume Gradisca d’Isonzo, con la sua serena piazza parco tradisce secoli tormentati: le tante invasioni, comprese quelle degli Slavi che l’hanno chiamata “gradišče”, “luogo fortificato”; le incursioni dei Turchi; la Guerra Gradiscana (1615 – 1617) tra gli Asburgo e Venezia. Difesa dalle mura della Serenissima, oggi è un salotto barocco che unisce grazia veneziana e rigore austriaco. Lungo vie ortogonali prospettano gli edifici dei principi stiriani Eggenberg, qui signori tra 1647 e 1717. Palazzo Torriani ospita la Galleria con le opere di Luigi Spazzapan, nel novero dei grandi artisti contemporanei del Goriziano: dal futurista Tullio Crali al pittore e grafico Franco Dugo.

La prospettiva di palazzi storici dai delicati colori pastello di via Cesare Battisti, strada di Gradisca d’Isonzo al limite delle mura veneziane.

La Bassa friulana fino a Cervignano del Friuli e alla fortificata Palmanova corre sul confine storico tra Impero asburgico e Serenissima, un tempo presidiato dai castelli di Strassoldo, dove la contessina Franziska Romana Strassoldo sposò nel 1798 il feldmaresciallo Radetzky, qui giunto per trattare con Napoleone a Campoformido. 
In questa frontiera culturale il latino di Aquileia si ramificò, forse, nei primordi del friulano e del veneto. E qui, in parte ancora sepolta negli agri, la gran madre continua a irradiare energie arcane ai cieli vasti di questa terra.

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CONSIGLI PER UNA VISITA

La fama industriale di Monfalcone finisce per allontanare il turista dalla conoscenza di questa città, che tuttavia riserva interessanti soprese: il piccolo centro storico con la piazza della Repubblica recentemente ristrutturata, la rocca veneziana, il Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone, il modernissimo MU.CA. Museo della Cantieristica che vive con il racconto degli ex dipendenti dei cantieri e attraverso l’esperienza multimediale, e la cui visita va combinata con quella del villaggio operaio di Panzano. Un modo nuovo di vedere e di comprendere l’operosa Monfalcone.

Certamente più immediato il fascino turistico di Gradisca d’Isonzo, tra “I Borghi più belli d’Italia”, da apprezzare anche per i suoi musei: la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, dedicata al pittore gradiscano protagonista dell’arte astratta e informale, e Casa Maccari, Polo Culturale che comprende anche un interessante Museo Documentario della Città.

Anche Strassoldo fa parte de I Borghi più belli d’Italia e la sua atmosfera non lascia dubbi.

L’intatto complesso, con i due castelli di Sopra e di Sotto è ancora oggi proprietà privata dei conti Strassoldo, ma dispone anche di case vacanza, ospita eventi e accoglie i turisti per visite guidate su prenotazione.

Palmanova, con le sue fortificazioni diventate Patrimonio dell’Unesco e la maestosa “piazza d’Armi”, costituisce uno dei più importanti modelli di architettura militare in età moderna, con la sua pianta a stella formata da tre cerchie murarie concentriche.  Molti i luoghi da visitare a Palmanova, con percorsi dentro le mura, sulle mura e fuori delle mura, passeggiando tra natura e storia.

PER SAPERNE DI PIÙ

Una mappa di archivi per esplorare una storia affascinante e complessa
Gradisca nell’età moderna
Progetto a cura di Vanni Feresin


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CONSIGLI PER UNA VISITA

La fama industriale di Monfalcone finisce per allontanare il turista dalla conoscenza di questa città, che tuttavia riserva interessanti soprese: il piccolo centro storico con la piazza della Repubblica recentemente ristrutturata, la rocca veneziana, il Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone, il modernissimo MU.CA. Museo della Cantieristica che vive con il racconto degli ex dipendenti dei cantieri e attraverso l’esperienza multimediale, e la cui visita va combinata con quella del villaggio operaio di Panzano. Un modo nuovo di vedere e di comprendere l’operosa Monfalcone.

Certamente più immediato il fascino turistico di Gradisca d’Isonzo, tra “I Borghi più belli d’Italia”, da apprezzare anche per i suoi musei: la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, dedicata al pittore gradiscano protagonista dell’arte astratta e informale, e Casa Maccari, Polo Culturale che comprende anche un interessante Museo Documentario della Città.

Anche Strassoldo fa parte de I Borghi più belli d’Italia e la sua atmosfera non lascia dubbi.

L’intatto complesso, con i due castelli di Sopra e di Sotto è ancora oggi proprietà privata dei conti Strassoldo, ma dispone anche di case vacanza, ospita eventi e accoglie i turisti per visite guidate su prenotazione.

Palmanova, con le sue fortificazioni diventate Patrimonio dell’Unesco e la maestosa “piazza d’Armi”, costituisce uno dei più importanti modelli di architettura militare in età moderna, con la sua pianta a stella formata da tre cerchie murarie concentriche.  Molti i luoghi da visitare a Palmanova, con percorsi dentro le mura, sulle mura e fuori delle mura, passeggiando tra natura e storia.

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Gradisca nell’età moderna
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